Secondo La Cassazione Lo Scontrino Fiscale Non è Idoneo a Provare L’ Avvenuto Pagamento
Molto spesso ci si interroga, e non solo nelle aule di tribunale ma nel vivere quotidiano, sulla natura e sulla consequenziale valenza probatoria dello scontrino fiscale. Sul punto, è intervenuta recentemente la Corte di Cassazione con la sentenza n. 2147 del 31 gennaio 2013. Il caso sottoposto al vaglio dei giudici di Piazza Cavour riguardava un acquirente di mobili che era stato chiamato in causa dalla proprietaria di un negozio di La Spezia in quanto, a suo dire, non avrebbe pagato l’intero ammontare dell’acquisto della propria sala da pranzo. L’acquirente convenuto eccepiva di aver pagato tali mobili per intero e, a tal fine, produceva in giudizio copia dello scontrino fiscale rilasciato al momento del pagamento del prezzo.
La Corte ritiene che lo scontrino fiscale abbia natura meramente obbligatoria, in quanto emesso al momento della consegna della merce a prescindere dal pagamento del prezzo. Da ciò ne consegue che lo scontrino fiscale non ha valenza probatoria e, quindi, non è idoneo da solo a provare l’avvenuto pagamento della merce. Per questi motivi, la Corte ha rigettato il ricorso dell’acquirente in quanto, oltre a ritenere inutilizzabile come mezzo di prova lo scontrino, ha valutato le deposizioni testimoniali portate dallo stesso come non idonee a provare l’avvenuto pagamento del prezzo. Da ciò è conseguita la soccombenza dell’acquirente e la condanna dello stesso al pagamento del prezzo e delle spese legali.